In precedenza ho descritto lo strumento della Cessione dei credito per finanziare piccole e brevi crisi di liquidità, riporto il link alla puntata precedente: Cessione del credito: a cosa serve, a cosa stare attenti e quali scelte per cedere il credito.

Una volta capito a cosa serve la Cessione del credito arriviamo a capire quali possibilità sono disponibili nel mercato. Io ho suddiviso le possibilità in due grandi famiglie:

  1. Bancario
  2. Non Bancario

La scelta non è casuale: credo che anche fra le PMI del nostro territorio si possa distinguere fra chi può accedere al credito bancario e chi, semplicemente, non può.

Bancario

in questa categoria ho ricompreso il classico Sconto Bancario, offerto tipicamente dalle Banche, ma anche il Contratto di Factoring.

Sconto Bancario

Parliamo dello Sconto disciplinato dal Art. 1858 c.c. strumento che, come potete immaginare, è abbastanza datato. Lo Sconto bancario permette di cedere il credito alla Banca, Salvo Buon Fine (SBF), per ottenere anticipatamente alla sua scadenza delle disponibilità liquide.

Attenzione perché:

  1. Salvo Buon Fine significa che, se poi a scadenza il vostro cliente non paga, la Banca si farà risentire. Molto probabilmente farà ricomparire fra le poste a debito tutti gli insoluti;
  2. La Banca, indipendentemente dagli insoluti, si trattiene subito un interesse, che viene definito “sconto”, e delle commissioni per l’operazione. Questo significa che non vi riconoscerà mai il credito al suo valore nominale. Dovrete sempre lasciare giù una bella fetta alla Banca;
  3. Tutto questo potrebbe non essere nemmeno fruibile ad un costo fattibile: la Banca comunque si occuperà di valutare attentamente i tempi e le difficoltà di recupero delle somme corrisposte. Le tecniche di valutazione non sono distanti da quelle solitamente impiegate dalle Banche.

Factoring

Il Factoring è regolato dalla Legge 52 del 1991, anche qui uno strumento abbastanza vissuto, anche se di origine anglosassone.

Le caratteristiche del Factor possiamo sintetizzarle così:

  1. Generalmente acquisisce tutto il portafoglio clienti e non le singole posizioni;
  2. Effettua un check-up della clientela;
  3. Può occuparsi dell’assistenza nella contabilizzazione delle operazioni di incasso;
  4. Svolge tutte le operazioni necessarie per incassare le somme dovute;
  5. Si occupa eventualmente di attivare il recupero giudiziale dei crediti non riscossi
  6. Valuta se in taluni casi stipulare polizze assicurative per la copertura dei rischi di insolvenza.

Il miglior vantaggio del Factoring è che permette di cedere tutte le proprie posizioni creditore allo stesso tempo. Ovviamente per usufruire di questo servizio sarà necessario:

  • fornire molte informazioni al Factor per far valutare tutto il complessivo pacchetto di clienti e lo stato del credito;
  • sostenere dei costi più o meno elevati in base allo stato del credito e dai servizi richiesti.

Nel precedente articolo (riporto il link qui: Cessione del credito – Parte 1) ho descritto le due clausole contrattuali: pro soluto (per te non più rischi) e pro solvendo (per te ancora tutti i rischi) . Queste sono impiegabili entrambe nel contratto di Factoring. Per questo motivo, ripeto, ci vuole la solita attenzione alla lettura degli accordi contrattuali e delle disposizioni applicabili.

Attenzione davvero perchè in Italia, se non specificato nel contratto, si applica generalmente il pro solvendo.

Non bancario

Qua arriva il bello, parliamo di una cessione del credito disponibile e fornita da soggetti diversi dalle Banche: Invoice Trading.

Invoice Trading

Tale strumento in altri paesi europei (ad es. Gran Bretagna) è già ben diffuso, da noi decisamente meno. Ma sta giungendo il momento: se ne parla, c’è richiesta e gli investitori ci sono!

Come strumento risponde alle stesse esigenze della cessione del credito: smobilizzo crediti commerciali, finanziamento del circolante (quindi a breve termine). In effetti non si allontana troppo, nella forma, alle altre possibilità dello sconto bancario e al factoring.

Anche nell’Invoice Trading l’operazione può essere conclusa con clausola pro soluto o pro solvendo.

Il servizio si sostanzia nella Cessione delle fatture (con il relativo credito ovviamente), da qui il termine “Invoice Trading” ossia “negoziazione di fatture“, tramite l’utilizzo di una piattaforma sul web.

Possiamo distinguere due categorie i piattaforme:

  1. quelle che offrono solamente la “piazza”, ossia fungono da semplici intermediari: fanno incontrare acquirente e impresa cedente, ma non comprano direttamente e non vi finanziano;
  2. quelle pongono direttamente come acquirenti delle fatture, decidendo poi per conto loro se rivenderle e in che forma.

Un esempio di quest’ultima ipotesi è quella del portale che raccoglie un tot di fatture e le ricolloca sul mercato costruendo di un “pacchettino” (la procedura di cartolarizzazione) – cd. ABS (asset backed securities). I “pacchettini” descritti sono i prodotti appetibili per gli investitori istituzionali.

Le piattaforme di Invoice Trading in Italia

Io sono riuscita ad individuare 5 piattaforme principali di Invoice Trading, te li elenco con i relativi link:

Anche qui, non cambia quanto detto in precedenza: vanno verificate e analizzate le condizioni contrattuali, se pro soluto o pro solvendo e tradotte le postille piccole piccole, se presenti.

Considera che queste piattaforme comunque accederanno alle informazioni che riguardano l’impresa, un esempio è la Centrale dei rischi. Verrà richiesta alla Banca d’Italia e verrà esaminata per comprendere il tuo grado di esposizione bancaria, come tutte le forme di finanziamento.

Un consiglio conclusivo

Non farti intimorire dai costi: il costo di un finanziamento non va confrontato solo dal tasso di interesse richiesto, ma devono essere sommate anche commissioni, costi degli eventuali insoluti, costo per il recupero crediti, ecc ecc.

Tutto per dire che è necessaria un analisi approfondita dei costi complessivi, dei rischi e dei benefici dei vari strumenti confrontandoli fra di loro.