Dal 2019 il regime forfettario ha ottenuto grande successo e molti imprenditori, artisti e professionisti sono corsi alla caccia del preventivo per risparmiare quante più tasse possibili. Ma a chi davvero conviene?
Il nuovo Regime Forfettario in sintesi
Il nuovo regime forfettario prevede la soglia di compensi fino a 65.000 € dell’anno precedente, indipendentemente dall’attività esercitata. Pertanto, potenzialmente molte ditte individuali e professionisti rientrerebbero nel nuovo regime.
I coefficienti di redditività di riferimento per il calcolo del reddito netto sono rimasti invariati, quindi nel calcolo delle imposte ci saranno delle differenze sulla base dell’attività esercitata.
Sono stati ammessi a chi adotta il regime forfettario senza limiti di soglia:
- Personale dipendente
- Beni ammortizzabili
- Reddito da lavoro dipendente: purché la partita IVA in regime forfettario non fatturi prevalentemente al datore di lavoro attuale o quello relativo ai due anni precedenti, in questo caso non si potrebbe accedere al regime forfettario.
Cause di esclusione
Sono invece stati stabiliti nuovi vincoli, cd. Cause di esclusione, quelle che voglio porti all’attenzione in questo articolo sono solo queste due:
- Coloro che partecipano:
- Società di persone
- Associazioni
- Imprese familiari (art. 5 DPR 917/986)
- Oppure che controllano direttamente o indirettamente:
- Società a responsabilità limitata
- Associazioni in partecipazione
Che svolgono attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle per le quali si sta valutando il regime forfettario
- Coloro che svolgono prevalentemente attività nei confronti:
- dell’attuale datore di lavoro;
- di quello relativo ai due anni fiscali precedenti
- o nei confronti di soggetti comunque riconducibili ai primi due
Devi sapere che in regime forfettario ci sono dei vantaggi e degli svantaggi. Cerco di riepilogarti quelli che io ritengo i più rilevanti.
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Vantaggi
- Mancanza di applicazione dell’IVA in fattura
- Esonero dell’applicazione della ritenute sulle fatture
- Mancanza di obbligo di tenuta contabilità: vanno conservate unicamente le fatture di acquisto e vendita
- Risparmio di servizi del commercialista: la gestione contabile e fiscale di un forfetario è molto più semplice
- Nei primi 5 anni di attività si pagano davvero poche imposte grazie all’imposta sostitutiva del 5%
- Esonero dalla fatturazione elettronica
- Esonero dall’esterometro
- possibilità di ottenere la riduzione del 35% dei contributi alla Cassa Artigiani e Commercianti
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Svantaggi
- Perdita della possibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti: in sostanza l’IVA verrà subita (divenendo sostanzialmente un costo per te)
- Se acquisti servizi dall’estero devi pure versarci l’IVA per conto tuo
- Se acquisti beni dall’estero per più di 10.000 € annui devi comunque versarci l’IVA per conto tuo
- Si perdono completamente oneri detraibili e deducibili, rimangono solo i versamenti effettuati ai fini previdenziali (perse quindi le detrazioni di lavoro, carichi di famiglia, ristrutturazioni, mobili, spese mediche, veterinarie ecc.)
- L’esonero della fattura elettronica è un’arma a doppio taglio: i clienti, da loro punto di vista, potrebbero anche essere infastiditi di dover gestire solo le tue fatture in formato cartaceo.
Quindi a chi conviene il regime forfettario?
Arrivati a questo punto cerco di tracciare il profilo a cui conviene effettivamente il regime forfettario.
- A chi non ha figli e coniuge a carico: se hai più di un figlio e coniuge a carico in questi casi potrebbe non convenirti il regime forfettario. Spesso con famiglie numerose e 1 coniuge solo a lavoro, l’imposta dovuta ordinaria viene considerevolmente abbattuta dalle detrazioni per carichi di famiglia;
- A chi non ha ingenti spese mediche da sostenere: se hai in programma di sostenere importanti spese mediche specialistiche, per l’acquisto di farmaci o dispositivi medici CE: anche in questo valgono considerazioni simili a quelle del punto precedente;
- A chi non ha in passato o nel corso dell’anno effettuato grossi investimenti in ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, mobili: in questo caso non riceveresti le rate (sono 10 in totale) delle detrazioni al 36%, 50%, 65% ecc. che ti spetterebbero sulle spese sostenute;
- Se presti anche lavoro dipendente o percepisci una pensione: in questo caso potresti beneficiare delle detrazioni e deduzioni IRPEF con la quota parte di lavoro dipendente/pensione ed essere avvantaggiato dal regime forfettario dal punto di vista fiscale e previdenziale per la quota parte di reddito in partita IVA;
- Se il margine di guadagno della tua attività NON è particolarmente basso: se vivi con molte spese da sostenere fra investimenti fissi, licenze, dipendenti, affitti, viaggi e trasferte, trasporto ecc. probabilmente pagheresti meno in regime semplificato (il regime naturale per i professionisti, artisti e ditte individuali);
- Se i tuoi clienti sono privati, persone fisiche non partite IVA,: Quindi non ti occupi di commercio o di prestazione di servizi B2B, oppure i tuoi clienti abituali sono anche loro in regime dei minimi o forfettario. Infatti, se i tuoi clienti sono privati possono beneficiarne acquistando da te perché non sostengono il costo dell’IVA. Questo è un vantaggio non da poco rispetto ai tuoi concorrenti. Al contrario, vendendo ad altri soggetti IVA, potresti essere penalizzato rispetto ai tuoi concorrenti: il tuo compenso/ricavo comprenderebbe il costo dell’IVA che ricaricheresti al cliente, mentre con i tuoi concorrenti il cliente porterebbe l’Iva in detrazione (senza subirne il costo). Per questo stesso motivo tenderei a escludere la convenienza al regime forfettario alle attività di commercio al minuto o all’ingrosso.
Ovviamente queste indicazioni sono generiche e non complete, vanno valutate caso per caso in base alla tua situazione specifica e alla dinamica della tua attività. Spero comunque di averti dato dei buoni spunti di riflessione.
Se ti piacerebbe valutare il regime forfettario o vuoi un opinione professionale personalizzata non esitare a contattarmi!