Nel 2025 l’Agenzia delle Entrate intensificherà i controlli sulle partite IVA. Il messaggio è chiaro: chi non dimostra collaborazione e trasparenza sarà più esposto alle verifiche fiscali. Vediamo in modo semplice e concreto cosa cambia e chi deve prestare maggiore attenzione.
1. Concordato preventivo: chi è rimasto fuori è più esposto
Il concordato preventivo biennale è uno strumento volontario pensato per chi vuole definire in anticipo il proprio reddito con il Fisco, evitando sorprese. Chi ha scelto di non aderire, viene oggi considerato a maggiore rischio evasione e sarà oggetto di controlli più frequenti. L’Agenzia punta sempre più su un approccio preventivo e collaborativo.
2. Uso scorretto del regime forfettario
Il regime forfettario è molto vantaggioso per le partite IVA con ricavi contenuti, ma deve essere usato con attenzione. Saranno oggetto di verifica:
- chi ha usufruito del regime senza averne diritto,
- chi presenta dati incoerenti nella dichiarazione, in particolare nel quadro RS.
In questi casi, la tassazione agevolata può essere revocata e le conseguenze possono essere rilevanti
3. Attenzione alle finte attività “apri e chiudi”
Le partite IVA che aprono e chiudono in tempi brevi, spesso per emettere fatture false, sono considerate ad alta pericolosità. Per queste situazioni, l’Agenzia delle Entrate ha previsto più di 4.000 controlli nel solo 2025, destinati ad aumentare nei prossimi anni.
Il ruolo dei dati e delle tecnologie
Grazie all’interconnessione tra le banche dati (fatture elettroniche, pagamenti tracciati, POS, scontrini telematici) l’Agenzia è oggi in grado di:
- incrociare dati ed informazioni,
- riconoscere comportamenti anomali,
- avviare controlli mirati anche in modo automatizzato.
Anche i casi di residenza fittizia all’estero o patrimoni non dichiarati sono sempre più nel mirino, grazie allo scambio di informazioni con le autorità fiscali internazionali.
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